Gli incontri di accompagnamento alla nascita (Ian) rientrano in quelli che sono definiti “strumenti” di salute pubblica, nell’ottica dell’empowerment.
In Italia, le proposte si collocano sia nel pubblico (solitamente consultori e punti nascita) che nel privato (associazioni, enti e operatori con p.iva).
Secondi il P.O.M.I (Progetto Obiettivo Materno Infatile- decreto ministeriale del 24/4/2000) è necessario fare offerta attiva mirando alla partecipazione dell’80% delle donne in attesa del primo figlio.
Purtroppo, l’offerta non è la medesima in tutte le regioni; in vetta, troviamo la Toscana e il Piemonte, in coda la Campania.
Le Regioni che hanno investito in promozione della salute sanno bene che gli Ian sono un punto di partenza e le evidenze scientifiche lo dimostrano.
L’indagine dell’ISS (Istituto superiore di Sanità) condotta tra il 2008 e il 2011 in 25 ASL italiane appartenenti a 11 Regioni, ha confermato che la partecipazione agli incontri di accompagnamento alla nascita è associata a indicatori di salute del percorso nascita (gravidanza, parto e post).
In dettaglio, si è visto che le donne che partecipano agli incontri di accompagnamento:
-sono a minor rischio di aver un taglio cesareo
-arrivano in ospedale in travaglio attivo
-scelgono strategie alternative di contenimento del dolore (massaggio, movimento, acqua)
-allattano già in sala parto e per più tempo
-sono a minor rischio di vivere disagi emotivi dopo la nascita
L’età media delle donne che partecipano ai corsi in Italia è 30/34 anni, sono al 59,3% al primo figlio, hanno scolarità alta e uno status socio-economico medio.
I corsi di accompagnamento alla nascita,

non sono organizzati e proposti per “aiutare a partorire” come erroneamente ancora tante persone pensano ,

non dovrebbero escludere temi importanti come “il dolore nel travaglio e parto” e “i possibili incidenti di percorso”, dovrebbero essere condotti con modalità che attivino il gruppo!
Possono essere pensati come incontri periodici e a numero chiuso, come incontri a tema aperti al pubblico, come incontri a ciclo continuo.
La soluzione ottimale potrebbe prevedere, ad esempio, alcuni incontri monotematici nelle primissime settimane di gravidanza, vari incontri a partire dal terzo trimestre e un tre/quattro incontri nel post parto (aspetto fortemente trascurato).
La condivisione con altre donne e coppie, la possibilità di tenersi in contatto anche dopo la nascita del bambino sono fattori positivi che rappresentano una risorsa.
Ricevere informazioni e conoscere i propri diritti è fondamentale per raggiungere un alto livello di consapevolezza, esercitare delle scelte con criterio sulla base di evidenze scientifiche e in base al proprio sentire di genitori.
Negli ultimi anni, numerose donne scelgono, anche grazie alla partecipazione agli Ian, di stilare il “piano del parto” mettendo su carta i propri desideri e le prassi che non desiderano “ricevere” in ospedale (approfondirò presto l’argomento in un nuovo articolo).
Se è vero che la gravidanza ha un carattere “femminile” e che i grossi cambiamenti interessano il corpo e la psiche della donna, non trascuriamo tutto ciò che ruota attorno al divenire padre.

Dalle indagini (CEDAP 2013) il 91,6% dei padri è presente al parto e il 70% è coinvolto nella cura/gestione del neonato.

Molto importante in questo senso, pensare ad incontri rivolti anche ai papà, sia in coppia e perchè no, anche tra “pari”.

E voi che esperienza volete raccontare? avete partecipato a corsi di accompagnamento alla nascita? da chi erano condotti? li avete trovati utili, interessanti, arricchenti? da sole o in coppia? erano previsti nell’organizzazione, incontri nel post parto? Grazie!

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Ciao! Sono Giusy, dott.ssa in scienze socio pedagogiche e consulente perinatale (formazione Mipa di Brescia). Operatrice di Rebozo, facilitatrice in allattamento materno (formazione Tiziana Catanzani e Katia Micheletti -IBCLC-). Dal 2009, sono a fianco di famiglie e minori e ho maturato esperienza in area educativa. Oggi, il mio sguardo e il mio cuore sono principalmente rivolti alle mamme e ai neonati. L'esperienza della maternità ha influenzato il mio pensiero riguardo al percorso nascita e contribuisce ad accogliere con empatia e vicinanza, le richieste delle donne che si rivolgono a me. Se ti piace ciò che scrivo, condivi i miei articoli e seguimi sulle pagine facebook e Instagram di Fiordimamma! Grazie