Dpp – Siamo agli sgoccioli!

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Si stima che il 30% delle gravidanze prosegue oltre il termine previsto dalla data presunta del parto. La data di nascita viene collocata a 40 settimane dall’inizio dell’ultimo ciclo mestruale; il parto generalmente avviene in qualsiasi momento tra la 37ª e la 42ª settimana di gravidanza.

Ci tengo a sottolineare che si parla sempre di data presunta, è importante ricordalo, a se stesse e a chi chiede: “quando hai il termine”? Fate presente a parenti ed amici che la gravidanza non ha una scadenza precisa, non parliamo di un vasetto di yogurt. Le parole fanno la differenza!

Se volete evitare eventuali “pressioni” comunicate una data presunta posticipata (consiglio di una cara ostetrica , che ha esperienze con molte mamme).
Ritornando al discorso principale, trascorse le 40 settimane di gestazione, che si fa? si monitora maggiormente il benessere materno e fetale.
Oltre la data presunta di fine gestazione, potrebbero presentarsi alcune complicanze;
le cito ma non entrerò in merito in quanto si tratta di contenuti sanitari.

  • compressione del cordone ombelicale e riduzione dell’apporto di sangue
  • invecchiamento della placenta (compromesso il trasporto di ossigeno)
  • sindrome da aspirazione del meconio. In condizione di stress, il bimbo rilassa gli sfinteri ed espelle meconio (cacca). Se la quantità di liquido amniotico diminuisce, il meconio può accumularsi nei polmoni, causando una sofferenza fetale
  • in caso di peso oltre i 4kg , distocia della spalla durante il parto (le dimensioni delle spalle del bimbo sono maggiori  della larghezza del bacino materno
  • maggior rischio di lesioni perineali e di emorragia postparto
  • più probabilità di parto operativo (ventosa, forcipe)

Se la gravidanza procede in modo fisiologico, in ospedale, verranno effettuati il monitoraggio cardiotocografico e il profilo biofisico fetale (combinazione di monitoraggio ed ecografia).
Se il travaglio non si avvia spontaneamente entro la 42ª settimana si procede al ricovero per indurre il parto.
Leggete bene, 42 settimane! Diffidate da chi tenta di proporre induzioni facili dopo la 40°. Siete libere di scegliere e se non vi sono condizioni di patologia, dire “No, grazie”!
In caso di gravidanza che si protrae oltre le 40 settimane, per evitare induzioni, mamme ed ostetriche consigliano metodi “casalinghi” (camminare, scendere e salire le scale, nuotare, fare docce calde, fare l’amore, olio di enotera in capsule, punti di digitopressione, rebozo ed altro).
Voi cosa avete sperimentato? si è avviato il travaglio?
Io sento di consigliarvi in primis di restare in contatto con il vostro bambino, parlate con lui, fate sentire la vostra presenza rassicurante e ditegli che lo aspettate con desiderio.
Distraetevi e non pensate ossessivamente ai giorni che passano.
Coccolatevi e lasciatevi coccolare, massaggiate il pancione,  e siate serene.

Un abbraccio dolci mamme!

(Foto dal web)

 

 

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Ciao! Sono Giusy, dott.ssa in scienze socio pedagogiche e consulente perinatale (formazione Mipa di Brescia). Operatrice di Rebozo, facilitatrice in allattamento materno (formazione Tiziana Catanzani e Katia Micheletti -IBCLC-). Dal 2009, sono a fianco di famiglie e minori e ho maturato esperienza in area educativa. Oggi, il mio sguardo e il mio cuore sono principalmente rivolti alle mamme e ai neonati. L'esperienza della maternità ha influenzato il mio pensiero riguardo al percorso nascita e contribuisce ad accogliere con empatia e vicinanza, le richieste delle donne che si rivolgono a me. Se ti piace ciò che scrivo, condivi i miei articoli e seguimi sulle pagine facebook e Instagram di Fiordimamma! Grazie