Nascere con amore, ostetrica per passione

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La figura dell’ostetrica mi ha sempre affascinato, ancor prima di interessarmi al mondo perinatale. Per me, è il professionista per eccellenza, quando penso alla gravidanza.
Tra i miei contatti di facebook vi sono molte ostetriche, seguo con interesse ciò che postano e devo dire che ho sensazioni positive; in linea generale leggo di rispetto per la fisiologia, cura, ascolto e competenze non solo sanitarie.
Negli aggiornamenti sulla mia bacheca, spiccano i post dell’ostetrica Selenia Accetulli e della sua associazione “Nascere con amore”con sede a Foggia.

https://www.facebook.com/ostetricaSelenia/

Selenia, ha dedicato un pò del suo tempo a Fiordimamma per rispondere ad alcune domande. Ecco a voi l’intervista! Buona lettura

  • Selenia, come nasce la tua scelta di seguire la professione ostetrica?
    Non dimenticherò mai “quel giorno.”
    Ero al terzo anno del liceo socio-psico-pedagogico, parlavo con una mia compagna di classe sulle diverse possibili lauree. Mi racconta della sorella iscritta ad una delle professioni sanitarie e quando alla mia domanda: “quali sono le professioni sanitarie?” risponde, elencandole una ad una , “fisioterapia, infermieristica, tecnico di laboratorio ecc…” sento un suono già famigliare, quella parola magica “OSTETRICIA” …
    Non sapevo nulla di questo mondo ma quel suono colpì subito il mio cuore. È difficile da raccontare a parole.
    Mi vedevo in divisa da sempre, ma credevo di voler fare la psicologa da grande o la puericultrice.
    Da quel giorno Invece, ho seguito quell’ emozione che mai più mi ha abbandonata
    Da quel giorno non ho mai cambiato idea, né avuto dubbi. Dopo il diploma, cominciai a studiare per prepararmi ai test d’ingresso.
    Ricordo benissimo il caldo torrido di agosto e le lezioni organizzate dall’università per preparare i ‘nuovi studenti’ ai test di ammissione.
    Ecco, la mia scelta di seguire la professione ostetrica nasce da quella emozione. Dalla gioia che da sempre mi regalano i bambini, ma più in generale la Vita e l’essere accanto, supportare, sostenere.
    “Fare qualcosa per …”
    Oggi mi chiedo se non sia stata “lei” a scegliere me!
  • Motivazione, passione e sacrificio: tre elementi indispensabili per far bene il proprio lavoro. Che ci racconti a riguardo?
    Per fare bene il proprio lavoro ritengo che il primo elemento davvero indispensabile sia “amarlo”.Fare quello che ami fare … è un regalo immenso, ma non è sempre possibile. Ahimè.
    Io infatti ringrazio sempre chi, lassù, ha voluto farmi questo dono che devo ammettere, mi ha cambiata come donna e più in generale come persona.Ha cambiato la mia vita e l’ha colorata.
    Quanto alla motivazione, alla passione e al sacrificio credo vadano di pari passo e una buona luce, nasce da queste tre fiamme che si accendono insieme, giorno dopo giorno. La motivazione è il motore, la passione ciò che ti “mantiene viva”, il sacrificio la prova che la strada che stai percorrendo, è davvero quella giusta. Perché quando ami quello che fai, anche il sacrificio pesa meno.
    Ricordo i turni in ospedale durante gli anni di tirocinio quando, terminata la notte in sala parto, dopo poche ore dovevi essere a lezione…e magari era pure di biochimica.
    Eppure…era così bella quella stanchezza che non vedevi l’ora di tornare in divisa oppure di andare al mare la domenica alle 02:00 pm dopo il sabato notte in maternità. E non era un peso rinunciare al sabato in discoteca o in pizzeria con gli amici…la Nascita mi aveva già travolta.

    “Tre fiamme che si accendono insieme”.

Fino a quando quella luce si mantiene viva… allora vuol dire che sei sulla strada giusta.
La TUA strada.

  • Emozioni delle donne in gravidanza.Quali sono i desideri e le paure più comuni?
    La donna in gravidanza viene completamente travolta da un mondo di emozioni ricco e all’inizio confuso. Questo poi varia in base ai vissuti, alle storie, a quanto ha dovuto “attendere l’attesa” e a quanto l’ha desiderata. Ma gli occhi di tutte le donne che aspettano un bambino , o della maggior parte di loro, raccontano felicità e paura, insieme ad un senso di inadeguatezza e inconsapevolezza.
    Dico sempre loro “questo binomio è fisiologico e l’attesa stessa, è prima di tutto un allenamento…l’opportunità di imparare a rallentare, imparare a saper attendere (appunto).
    “Non nasciamo già ‘imparate’ e siamo fatte prevalentemente di istinto”.
    Le paure cambiano insieme alle settimane di gestazione ma quelle più comuni, dalla mia esperienza, sono la paura che possa accadere qualcosa al bambino e la paura del dolore al momento del travaglio e del parto. E sono questi i due punti su cui cerco di concentrare il mio lavoro nel viaggio con loro. Attraverso l’ascolto, di se stesse e del bambino, la conoscenza e la consapevolezza.  Un passo alla volta proviamo insieme a ricostruire quell’ equilibrio per un attimo perso. Non è sempre facile perché a volte la paura, come quella del dolore ad esempio, ha radici ben profonde che originano da più lontano. La gravidanza, non fa altro che farle riemergere.
    In un mondo che corre sempre, io provo a far rinascere in loro, quel sentire femminile in cui albergano competenze innate (come partorire ad esempio), fiducia (del proprio corpo, di sé e del bambino in grembo), istinto (che diventa guida).
    Senza dimenticarci del bambino che è una persona e sin dal pancione può sentire, percepire, rispondere.
    È importante allora, per la madre, essere ‘sintonizzata’ con ‘lui’. Questo è un indispensabile punto da cui partire per alleggerire il cuore dalle paure.
    Ogni mamma si augura di essere una buona madre e durante i nove mesi se la pone spesso questa domanda. Allora credo che il desiderio più grande sia quello di “essere all’altezza” di questo viaggio.
    Io non sono ancora madre; forse dovremmo chiederlo direttamente alle madri qual è il desiderio più grande che vive nel cuore.
  • Se ti dico “gravidanza, parto e nascita rispettata” come me le descrivi?
    La donna è dotata della capacità di concepire, partorire, nutrire … come scrive in uno dei suoi meravigliosi libri “Venire al mondo e dare alla luce” Verena Schmid”.
    Però le donne sembrano aver  perso la capacità di ascoltarsi.Si vive andando sempre di corsa. Si vive aspettando l’ecografia. Si vive nella convinzione che qualcuno ci farà partorire.
    Tutto è altrove tranne che in noi!!!
    In realtà chi partorisce è la donna. Chi sa perfettamente come venire al mondo, è il bambino.
    Le storie di parto sono assai diverse e non sempre gioiose ma se potessi portarvi indietro nel tempo, se potessi farvi guardare con i miei occhi e respirare la magia di un “viaggio rispettato”, beh … sono certa che rimarreste incantati anche voi dalla Potenza, dalla forza, dalla energia di una donna che sta mettendo al mondo suo figlio.
    Per rispondere a questa domanda forse avrei dovuto soffermarmi per prima cosa, sulla parola “rispetto”.
    Rispettare per me vuol dire accogliere, mettersi nei panni dell’altra persona, aprirsi all’ascolto, provare a comprenderne i bisogni e chiedersi cosa si aspetta da noi; ma siamo fatti di carne ed ossa, non di perfezione e non sempre siamo in grado di rispettare l’altro. Potrei descriverti la gravidanza, il parto, la nascita  come un’isola felice in cui la madre e il bambino vivono da protagonisti e non da attori. Insieme al padre.
    Potrei dirti che quando la donna vive l’esperienza più delicata ed eccitante della sua vita “rimanendo al centro” il disegno cambia completamente.
    Potrei dirti che la natura ci ha fatto un grande dono ma lentamente, lo stiamo perdendo.
    Mi hai fatto una domanda difficile; la maternità oggi è vissuta spesso come ‘qualcosa da curare’ e non come la naturale capacità di ‘dare alla luce’. Anche questo cambia, in un’altra prospettiva, la strada del “viaggio”.
  • Raccontami un’esperienza legata al percorso nascita che ti ha colpita particolarmente
    Il cassetto delle mie emozioni comincia a diventare  sempre più ricco. Ci sono tante storie che porto nel cuore e ognuna, a modo suo, ha lasciato un segno.Credo che la nascita sia qualcosa di straordinario.
    Mi emoziona ogni volta, mi auguro di non abituarmi mai.
    Un’esperienza che mi ha colpita particolarmente è abbastanza recente e ha il volto e il nome di un papà. Sì, avete letto bene, di un papà. Un papà che agli incontri del percorso di accompagnamento alla nascita (io ne dedico sempre qualcuno alla coppia), quando si parlava di travaglio, di parto, di amore, istinto, abbandono, restava sempre legato al filo della ragione. Non conosceva quella incredibile sensazione del “lasciarsi andare”.
    Ecco, io sono testimone della sua rinascita e quel profumo di Vita, credo non lo scorderò mai.
    Quando al travaglio e al parto della moglie, non mi diedero il permesso di entrare in sala parto e l’unico a poterle rimanere accanto era lui, beh, ho assistito ad una rinascita.L’ho visto l’ultima volta il pomeriggio per ritrovarlo la sera quando, tra camice e cuffietta, stretti in un abbraccio, è uscito ad annunciare la nascita della sua principessa bionda e dagli occhi azzurro mare.
    Esserci aveva stravolto ogni schema, ogni logica, ogni ragione!
    Papà Luigi ancora oggi mi ringrazia, in realtà, gliel’ho detto sin dal primo momento, sono io che non smetterò mai di ringraziare lui per questa rinascita.
    “Abbiamo partorito insieme”, è così che raccontano il loro viaggio rispettato!
    Ecco questa storia occupa un posto speciale perché ho capito che davanti alla vita… non esistono logiche. Solo amore.

Grazie per questa intervista che mi ha permesso di percorrere un po’ della mia storia ♡

…grazie a te Selenia!

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Ciao! Sono Giusy, dott.ssa in scienze socio pedagogiche e consulente perinatale (formazione Mipa di Brescia). Operatrice di Rebozo, facilitatrice in allattamento materno (formazione Tiziana Catanzani e Katia Micheletti -IBCLC-). Dal 2009, sono a fianco di famiglie e minori e ho maturato esperienza in area educativa. Oggi, il mio sguardo e il mio cuore sono principalmente rivolti alle mamme e ai neonati. L'esperienza della maternità ha influenzato il mio pensiero riguardo al percorso nascita e contribuisce ad accogliere con empatia e vicinanza, le richieste delle donne che si rivolgono a me. Se ti piace ciò che scrivo, condivi i miei articoli e seguimi sulle pagine facebook e Instagram di Fiordimamma! Grazie