A proposito di nascita rispettata

gli ormoni dell'amore e il contatto mamma-bambino

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Nei primi 60-90 minuti dopo la nascita, il neonato vive uno stato di veglia tranquilla; apre gli occhi, guarda i genitori, ascolta la loro voce e cerca da solo il seno della mamma. Mette in atto comportamenti dinamici e fortemente interattivi, che poco dopo si perderanno.
Questo primo periodo, necessita di essere rispettato, garantendo alla diade intimità e calore.
Scrivendo di nascita rispettata, nei post della mia pagina facebook , ho già sottolineato l’importanza di questo momento successivo alla nascita.
Durante questo periodo, definito “sensibile”, vengono attivati ormoni importantissimi per la mamma e il bambino.

bimbo appena natoEcco gli ormoni in questione.
Le endorfine, oppiacei naturali che raggiungono un livello molto alto nelle prime due ore dopo il parto donando sensazioni di piacere e gratificazione. L’adrenalina, ormone che permette alla madre nelle due ore dopo il parto di essere energica e attenta, così come il piccolo che mette in campo strumenti per il suo adattamento all’ambiente extrauterino.
La prolattina, ormone che agisce sui comportamenti materni di “nidificazione” e accudimento.
L’ossitocina, il famoso ormone “timido” che raggiunge picchi altissimi, stimolando i comportamenti di accudimento della madre verso il piccolo nato.

E’ stata dimostrata una relazione tra i livelli di ossitocina e la capacità di empatia.
Passate le due ore, il neonato cade in uno stadio di sonnolenza, mette in pausa le sue capacità percettive, ne ha bisogno per recuperare le forze spese durante il suo viaggio per venire alla luce!
L’unica vera necessità dei bambini sani nei primi minuti di vita, oltre alla relazione con la mamma, è quella essere avvolti in un panno tiepido, tutto il resto ( taglio del cordone,visita pediatrica, bagnetto etc…) può e deve essere rimandato.
Qualora non fosse possibile garantire, per motivi sanitari rilevanti, questo primo contatto rispettato, è molto importante che i genitori possano poter vedere il loro bambino in tempi brevi e che la madre possa entrare in relazione fisica con il piccolo appena possibile! Sui neonati prematuri le interazioni tra la mamma e il bambino producono, secondo recenti studi, effetti positivi, migliorano le condizioni emotive di entrambi aiutandoli a superare lo stress della separazione. Se il neonato ha la necessità di essere posto in incubatrice, è importante interagire con lui; è possibile garantire un contatto olfattivo (usando delle stoffe con l’odore della mamma), un contatto uditivo, attraverso la voce e un contatto fisico attraverso il tatto e il “metodo canguro”.

un bimbo appena nato viene posto sul petto della madreTrattando di questi temi, non posso non far riferimento al pensiero di Michel Odent, medico chirurgo nato in Francia nel 1939, uno dei pionieri de l parto naturale.
Odent, sostiene che concepimento, gravidanza, parto, lattazione e interazione neonato/mamma almeno fino al primo anno di vita, hanno effetti importanti a lungo termine. Gli “ormoni dell’amore” (ossitocina,prolattina ed endorfine) stanno alla base della sopravvivenza e della buona nascita.

La produzione di ossitocina, definita da Odent “timida”, è influenzata da fattori ambientali.

Da quando il parto è stato socializzato, secondo Odent, ci si è dimenticati che l’ossitocina ha questo carattere intimo.
Il picco di ossitocina lo si raggiunge se determinate condizioni ambientali sono garantite; ad esempio la madre non deve avere freddo, non deve sentirsi osservata, deve avere il diritto di tenere pelle a pelle il suo bambino senza essere distratta da fattori esterni.
In caso contrario si otterrà un aumento del tasso di adrenalina e quindi una stimolazione della neocorteccia che inibisce la produzione di ossitocina.
Le sale parto, secondo Odent, devono rappresentare un luogo rassicurante e caldo, come la propria casa.
L’immersione in acqua a temperatura corporea, aiuterebbe la madre a rilassarsi e di conseguenza potrebbe essere utile per tenere basso il tasso di adrenalina.
In uno dei prossimi post mi soffermerò su travaglio e parto in acqua, seguitemi!

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Ciao! Sono Giusy, dott.ssa in scienze socio pedagogiche e consulente perinatale (formazione Mipa di Brescia). Operatrice di Rebozo, facilitatrice in allattamento materno (formazione Tiziana Catanzani e Katia Micheletti -IBCLC-). Dal 2009, sono a fianco di famiglie e minori e ho maturato esperienza in area educativa. Oggi, il mio sguardo e il mio cuore sono principalmente rivolti alle mamme e ai neonati. L'esperienza della maternità ha influenzato il mio pensiero riguardo al percorso nascita e contribuisce ad accogliere con empatia e vicinanza, le richieste delle donne che si rivolgono a me. Se ti piace ciò che scrivo, condivi i miei articoli e seguimi sulle pagine facebook e Instagram di Fiordimamma! Grazie